domenica 12 settembre 2010

DITALONI CON CREMA DI FAGIOLI E CIME DI RAPA

Se c'è un alimento che non dovrebbe mancare nella dispensa di uno studente sono i fagioli in scatola, certo sarebbe molto meglio avere quelli freschi e/o secchi, come sarebbe meglio avere un cuoco o qualcuno che cucina per noi quando non si ha nessuna voglia di mettersi ai fornelli, quindi si ricorre alle scatole, pratiche veloci e non terribili come le schifezze precotte tipo Zuppapronta Star o Knorr che sia.
Questa ricetta è semplice, gustosa, salutare ed economica, inoltre i legumi si possono cucinare in grande quantità per poi essere conservati in frigo o surgelati, insomma nel momento del bisogno potrebbe tornarvi utile.
Ora basta con le ciance ed iniziamo un rapido elenco degli ingredienti

dosi per 4 studenti

3 barattoli di fagioli borlotti (prezzo 2 euro circa)

1 mazzetto di cimette di rapa (2,5 euro al chilo)

uno spicchio d'aglio

olio extraavergine d'oliva

un pò di prezzemolo

2 pomodori pelati (un barattolo 50 cent)

500 grammi di ditaloni rigati (70 cent)

ecco fatto.
insomma con circa 5 euro (e vi rimane praticamente tutto il mazzo di cime di rapa)
potete per circa mezza giornata attenuare i feroci istinti pappatori.

Assicuratevi di avere un Minipimer o simili per rendere il tutto cremoso, altrimenti dovrete, coltello alla mano, sminuzzare le cimette di rapa una volta bollite.



ma iniziamo:

Prendete un pentolino non troppo grande (è importante che i fagioli lo riempano quasi fino all'orlo) e dopo averlo unto con un cucchiaio di olio d'oliva fate soffriggere a fuoco lento l'aglio ed i pomodori pelati, se i pomodori stanno per bruciarsi aggiungete un pò di acqua di cottura (ovvero non collegatevi subito a facebook ma state dietro i fornelli per un pò!), dopo circa 6/7 minuti aggiungete i fagioli (scolateli dall'acquetta di merda che li conserva) e colmate di
acqua fredda il pentolino fino a coprire i legumi.

Ora siete pronti per mettere la cosidetta "acqua della pasta", ma prima della suddetta pasta immergete nella pentola (dopo aver salato) le cimette di rapa a pezzetti.
Quando le cimette saranno pronte (ovvero dopo circa 10 minuti, assaggiatele cmq, se sono tenere sono ok! ma non troppo sfatte però!) con una schiumarola togliete le cime di rapa dalla pentola ed adagiatele in un contenitore concavo con un pò di acqua di cottura (eseguire la medesima operazione con un contenitore convesso risulta alquanto difficoltoso) che useremo piuttardi.

Adesso prendiamo il fido minipimer e diamo una frullata alle cimette, dopo averle frullate mettiamole con i fagioli che ne frattempo stanno cuocendo nel pentolino.

I fagioli nel pentolino dovrebbero aver formato una patina cremosa, questo perchè il pentolino alto ha impedito che i fagioli si asciugassero, ora ecco il dilemma: acquoso o secco?
Nessuno dei due, se è acquoso alzate al fiamma e fate asciugare un pò, se secco aggiungete subito acqua e pregate che i fagioli di sotto non si siano bruciati (non avete mescolato per un cazzo eh? bravi!) , ora prendete il minipimer e dategli un paio di frullate nel pentolino stesso stando attenti a non schizzare il vostro partner/amico/nemico/animale domestico.
Intanto immagino che la pasta che avete calato non appena l'acqua aveva iniziato a bollire sia pronta vero?
...
avete calato la pasta quando avete tolto le cimette?
...
bhe lo prendo per un si!

ora scolate la pasta e mantecate dolcemente in un recipiente capiente che saggiamente vi siete procurati fra un avverbio e l'altro.

Ecco fatto!
non passate la serata a mantecare ma impiattate al più presto possibile e cibatevene con foga.

se necessario aggiungete un pò di pepe nero, ma io preferisco al naturale, al limite un pò d'olio a crudo!

Mi raccomando però, se durante la preparazione non avrete ascoltato ad altissimo volume il pezzo "Succulento" dei "men of Porn", la preparazione non sarà la stessa (inoltre i primi 7 minuti di assolo di basso sono indicativi per la cottura dei pomodori nel soffritto).


byeeeeeee
Nick


ECCO DOVREBBE ESSERE COSI' MA CON LE CIME DI RAPA!


mercoledì 6 gennaio 2010

Bucatini con alici e pecorino

Quando tutto manca e la fame inizia a farsi sentire ecco un semplice e sostazioso piatto di pasta che ci salva dal malessere concretizzato nel kebabbaro sotto casa o nel fintocinese a domicilio (che dato quello che propina più che altro dovrebbe essere ai "domiciliari"):

BUCATINI CON ALICI E PECORINO.

Perchè Bucatini e non semplici spaghetti? o linguine? o bavette?
Semplice: perchè il pecorino romano è assolutamente congeniale con questo tipo di pasta e soprattutto il bucatino è sostanzioso, umile e riempe il piatto come nessun altro formato.
Provate il bucatino, poi se non vi piace fate a modo vostro, tanto a me che me ... vabò.

Dosi x 4 studenti:

  • 500 gr bucatini
  • 20 alici sott'olio (la ricetta sarebbe con quelle fresche, ma dato il target mi sembrava eccessivo...)
  • 500 gr pomodorini pachino
  • un ciuffetto di prezzemolo
  • 2 spicchi d'aglio
  • peperoncino piccante o pepe rosso di cayenna (a gusto di chi se lo pappa)
  • pecorino romano grattugiato a valanga

Prendete una pentola molto grande e riempitela d'acqua, i bucatini hanno bisogno di molta acqua, e mezzo chilo fidatevi sono tanti bucatini.
Avevo un coinquilino che usava pentole minuscole con pochissima acqua per bollire la pasta, lo faceva perchè così l'acqua bolliva prima, però i suoi piatti erano una schifezza, la base del sostentamento, se avesse potuto si sarebbe mangiato gli spaghetti crudi sbriciolati per cuocerli nello stomaco ingoiando una caraffata di acqua calda, avrebbe risparmiato tempo.
Allora intesi? acqua tanta se pasta tanta, almeno 5 litri per mezzo chilo di pasta.
In attesa che l'acqua raggiunga la temperatura prendete una bella padella abbastanza capiente, dico abbastanza perchè per mantecare mezzo chilo di bucatini ci vorrebbe una padella enorme, visto che probabilmente non l'avete dico una padella normale perchè servirà solo per fare la salsa con le alici, poi mantecherete nella pentola di cottura della pasta.
Dopo aver cosparso di olio extra vergine d'oliva il fondo della padella fate imbiondire gli spicchi d'aglio tagliati a metà, se adorate l'aglio e siete single votati all'onanismo vi consiglio di tritarlo, indi aggiungete il peperoncino piccante, se il peperoncino è pepe rosso di cayenna tritato finemente allora aspettate, andrà aggiunto più tardi.
Estraete le alici dal boccaccio e scagliatele nella padella ed aggiungete un pò d'acqua di cottura, a fuoco moderato con un cucchiaio di legno sminuzzate le alici che in breve tempo scompariranno amalgamandosi al composto fatto di aglio peperoncino ed alici.
Quando le alici saranno sciolte aggiungete i pomodorini pachino tagliati a metà ed un bel pò di acqua di cottura della pasta, salate (aggiungete il pepe rosso macinato se non l'avete fatto prima) e coprite, fate cuocere per circa 5/8 minuti.
Scolate i bucatini al dente e rituffateli nella pentola, aggiungete la salsa stando attenti a non imbrattare tutta la cucina (se avete cani evitate che assistano a questa operazione, di solito portano una sfiga pazzesca, non fanno altro che sperare che la padella vi scappi di mano e...), mescolate continuamente mentre aggiungerete copiosi pugni di pecorino grattuggiato e prezzemolo tritato.

Il risultato è un piatto rozzo e saporito, proprio come dovrebbe essere!

se volete aggiungere un tocco di classe premuratevi di far cuocere per pochissimi minuti un pò di alici in un padellino a parte con un pò d'olio, le userete per guarnire i piatti insieme ad un ciuffo di prezzemolo, quindi la fidanzata penserà che non siete un "Bujaccaro" qualunque, ma un Bujaccaro* con un certo stile.

Scofanatevi tutto abbinandolo ad un vino bianco avanzato dalla sera prima (che i più paraculi avranno usato per sfumare le alici, ma che ve lo dico a fà..) ed al pezzo "Bomber" tratto dal disco omonimo dei Motorhead vedendo il film "Bomber" tratto dalla filmografia anonima di Bud Spencer.






Questo ha usato le tagliatelle all'uovo
perchè vuole farsi il figo, però fidati
meglio i bucatini ;).


*Bujaccaro: persona poco fine.

lunedì 15 settembre 2008

Trofie alla cicoria e guanciale

cavolo ne è passato di tempo!


non ricordavo neanche di avere un blog, anzi, per fortuna maria mi ha regalato un bellissimo quadernino dove appuntare ricette altrimenti credo che sarebbero passati altri 3 mesi di inattività bloggatorio-gastronomica.

Ancora non ho messo il titolo al post, non so che ricetta scriverò, in questi mesi sono cambiate tante cose, l'italia ha cambiato allenatore, io forse cambierò città et università e soprattutto con l'estate sono cambiate le abitudini mangerecce, però tutto è destinato a ripetersi, come l'alternarsi delle stagioni, infatti Lippi è tornato alla guida della nazionale, io tornerò a studiare ed è tornato l'autunno...(mi rendo conto che sto scrivendo stronzate, non vi preoccupate ne sono cosciente)

--------------illumiazione-------------
la ricetta che vorrei postare oggi me l'ha suggerita un amico che non vedevo da qualche tempo, credo sia molto gustosa e non difficile quindi ve la espongo così come mi è stata detta, si tratta di:


Trofie con cicoria e guanciale (leggera non trovate?)


Ingredienti per 4 studenti:


500 gr di Trofie (o strozzapreti o maccheroni calabresi o pasta fresca simile)

500 gr di cicorietta romana (sembra tanta ma poi vedrete che bollendola si riduce un casino)

300 gr di guanciale

uno spicchio d'aglio

pecorino romano

pepe nero

peperoncino piccante

pecorino romano q.b.

olio extravergine di oliva

sale q.b.


Preparazione:

Pulite la cicoria tagliando la parte più dura del gambo (si dice gambo? mica è un fiore, cmq avete capito spero) e mettetela a bollire in una pentola capiente piena d'acqua salata (ma non troppo salata), se la cicoria è tenera ci vorrà circa una mezzoretta, se è più dura un'ora, vi consiglio di calcolare un oretta, male che và mettetela da parte una volta cotta a puntino, per sapere se la cicoria è pronta usate il metodo "empirico-sperimentale" che il caro Francis Bacon ha così bene illustrato nei suoi scritti (il filosofo non il pittore), ovvero: provatela, se è dura fatela stare ancora a bollire.

Quando la cicoria sarà cotta scolatela, tritatela sommariamente e mettetela in un piatto.

Mettete sul fuoco la pentola per la pasta con molta acqua (le trofia vogliono molta acqua) e quando bolle preparatevi a "calare" le trofie.

In una padella molto capiente mettete un pò di olio, uno spicchio d'aglio (se adorate l'aglio tagliatelo in 2 o 4 parti, se non vi entusiasma lasciatelo intero e levatelo a fine cottura, se siete vampiri non utilizzatelo) il peperoncino ed il guanciale tagliato a listarelle sottili, badate a non mettere troppo olio perchè il guanciale è tutto grasso quindi ungerà a dovere la padella.

Quando il guanciale prenderà colore aggiungete al preparato la cicoria e "ripassate" il tutto aiutandovi con un cucchiaio da cucina.

Scolate la pasta al dente e versate le trofie nella padella e continuate a mescolare aggiungendo un pò di pepe nero e pecorino a volontà.

Assaggiate e se il gusto vi aggrada sbafate il tutto senza avvertire gli altri ragazzi intenti a giocare alla playstation nell'altra stanza.

Se durante la preparazione avrete ascoltato qualche pezzo degli Ardecore (de roma!) il piatto ne avrà giovato abbastanza, le orecchie meno, ma si tratta di gusti...


Ecco, alla proxima...

nick

venerdì 27 giugno 2008

polpettine di ricotta e spinaci

la ricetta che voglio postare oggi , dopo un sacco di giorni di vuoto di cucina e di scrittura causa università, è quella delle polpettine con ricotta e spinaci. Il connubio ricotta/spinaci è talmente sputtanato e inflazionato che c'è ben poco da aggiungere. Ovviamente potete usare questo piatto in aggiunta a dei tortellini o dei ripieni con gli stessi ingredienti. 

Gli ingredienti x 4 persone sono:

250 grammi circa di ricotta

400 g /mezzo chilo di spinaci, possibilmente piccoli e freschi

50 g di farina

olio extravergine d'oliva

sale 

pepe

chi la trova o ce l'ha la noce moscata


Allora, la preparazione è molto semplice. 
Per prima cosa, bisogna lavare bene gli spinaci, e poi cuocerli in una pentola x 5/10 minuti (dipende da quanto sono grossi o teneri). Ovviamente non va aggiunta acqua perché li spinaci ne contengono un sacco e ne contengono abbastanza.Dopo aver cotto gli spinaci è necessario farli raffreddare e scolarli per bene.
Se si è in possesso di un frullatore è il momento buono per usarlo, altrimenti si fa a mano.
Allora, bisognerebbe mettere spinaci, ricotta, noce moscata, farina, olio, sale e pepe nel frullatore e frullare, altrimenti si cerca di schiacciare tutto a mano.
Nel frattempo si prepara il forno a 180°, e quando si è mixato il tutto prenderne a poco alla volta in palline e disporli in una teglia con la carta forno. si tengono in forno 15", ci si accorge che vanno tolte perché si crea una sorta di crosticina più dura e più  dorata.
come si puà vedere è semplissima... 

domenica 15 giugno 2008

Tagliatelle alle verdure (quando una carota ed una zucchina possono salvarti la vita, almeno per un giorno).

Se avete modo di affettare molto fini le verdure o/e avete in casa una grattugia (cazzo! è la prima volta che scrivo" grattugia"! mai scritto in vita mia! che emozione!) per verdure continuate a leggere questa ricetta, altrimenti passate avanti o indietro, troverete qualcosa per voi trogloditi che usate affettare le verdure con un'ossidiana smussata legata ad un ramo di abete.

Il piatto è molto semplice: carote, zucchine, basilico e parmigiano e tagliatelle, se non avete le tagliatelle (consiglio quelle verdi!), potete ovviare con un'altra pasta all'uovo, tipo garganelli, fettuccine o quello che volete voi, se non avete proprio pasta all'uovo allora andate a comprarla!
Questa ricetta è molto utile soprattutto nei periodi di magra, quando si ha in casa un pò di carote ed un pò di zucchine, per la pasta tranquilli, se proprio non avete la pasta all'uovo usate penne o pasta corta in genere, si fa quel che si può!
Ma adesso basta con le fregnacce, badiamo al sodo!



Tagliatelle alle verdure
Ricetta per 4 studenti

Ingradienti:
  • 500 gr di Tagliatelle all'uovo
  • 3 zucchine
  • 3 carote
  • 3 un ciuffetto di basilico (uhmm forse anche "ciuffetto" non ho mai scritto in vita mia! oh forse si! bho!)
  • parmigiano a volontà (parazumpa zumpa pà)
  • uno spicchio d'aglio
  • olio q.b. (figata "q. b.")
  • un peperoncino piccante (facoltativo)
  • una padella Wok (vi ho stupito he? dite la verità!)
  • uranio impoverito

(in caso non lo trovate dal fruttarolo all'angolo anche un pò di pepe nero macinato può andar bene, ma la ricetta ci perde! vi avverto!)



Elaborazione:



Mettete l'acqua della pasta, fin qui semplice no?
Affettate con una lunetta o grattugiate dai forellini più larghi le carote e le zucchine in modo da creare listarelle molto sottili e tritate un pò di basilico.
Mettete sul fuoco a fiamma dolce la Wok e coprite il fondo con dell'olio extra vergine d'oliva, indi buttateci dentro l'aglio, il peperoncino piccante (se lo volete e non soffrite di emorroidi o ipertensione), e quando l'olio sarà ben caldo le verdure (carote, zucchine e basilico tritato), alzate un pò la fiamma (che sia moderata) e fate andare per circa dieci minuti, di tanto in tanto aggiungete un pò d'acqua di cottura, fondamentale che le verdure non si friggano nè si brucino, devono solo "ammosciarsi".
Quando l'acqua della pasta inizierà a bollire (lo avete fatto? se non l'avete fatto allora tornate indietro nel tempo e fatelo) buttate la pasta e state attenti a scolarla al dente (la pasta all'uovo si cuoce in fretta, state attenti all'orologio, in genere sta sui 5 minuti).
Scolata la pasta potete gettarla violentemente nella padella ed iniziare in assoluto silenzio il sacro processo della mantecatura mentre un estraneo ma benevolo complice inizierà a grattugiare con buona lena un bel pò di parmigiano nella padella, pepate!
Durante la mantecatura aggiungete l'uranio inpoverito, circa un cucchaino da caffè, in caso non ne siate in possesso va bene anche una punta di cucchiaio da cucina.
Servite in piatti piani con un una foglia di basilico per guarnizione ed un pò di olio a crudo che fa sempre bene!
Chi non è vegetariano può usare al posto del basilico una bistecca di manzo, o di vitella, a discrezione.

Consiglio vivamente di preparare questo gustoso piatto ascoltando "Minor Threat" dei "Minor Threat" tratto dall'album "Minor Threat" uscito per l'etichetta Minor Threat Records, nell'anno I° Minor Threat (che sarebbe il 1981).


La messa è finita andate a mangiare!



Nick


















Questa è una grattugia per verdure


Questa è una padella Wok


Questo è un triangolo.

sabato 14 giugno 2008

"TIELLA" O GRATIN DI PATATE

Quella che voglio postare oggi è una ricetta tipica calabrese: la cosiddetta "tiella" di patate. In Calabria si trovano delle patate veramente ottime che provengono dalle montagne della Sila. La prerogativa delle patate per la tiella però è un'altra e cioè che le patate siano novelle. Questo quindi è il periodo ideale per il gratin.

Sono necessarie per 4 persone:

una dozzina di patate (non spaventatevi, sono minuscole ste patate)

un piatto di parmiggiano grattugiato

un piatto di mollica di pane grattugiato

sale

pepe nero

tre foglie di alloro

prezzemolo

olio extravergine d'oliva

per chi lo gradisce -io non lo metto mai però- aglio

Io ho appena finito di preparare questa ricetta e sto ascoltando THE GOOD, THE BAD & THE QUEEN, che ci sta proprio bene e mi mette a mio agio...

Allora, bisogna innanzi tutto lavare le patate, e poi affettarle, in maniera non troppo sottile.
Bisogna disporre di una pirofila possibilmente, ma anche una normale teglia va bene.
Il procedimento è molto semplice: bisogna fare uno strato con le patate, aggiungervi il pane, sopra mettere uno strato bello spesso di mollica, uno di parmiggiano e poi l'alloro (una foglia divisa in 4/5 pezzetti), il prezzemolo (poco, e solo per chi lo gradisce), e il pepe nero.
Sopra ancora si mette un altro strato di patate e così via. gli strati dipendono dall'altezza della pirofila ma di solito sono 3 (cioè tre di patate, tre di pane e tre del resto...).
Quando si è proceduto al completamento d questi strati, bisogna versare qualche cucchiaio di olio e un bicchiere abbondante di acqua.

La pirofila va messa in forno a 180° per 45/50 minuti circa.

Lo stesso procedimento si può fare con altri tipi di alimenti, come i carciofi o le alici. Magari prossimamente le posterò...

venerdì 13 giugno 2008

SCALOPPINE!

La ricetta delle scaloppine è una di quelle che sicuramente preferisco. Non ci vuole niente a prepararle e il risultato è sempre davvero ottimo. Di sicuro si tratta di una preparazione che rende più grassa e calorica la carne ma alla fine le fettine risultano molto gustose. Il tempo di preparazione è ridotto, il che significa che probabilmente durante il procedimento non finirete di ascoltare School Bus, l'album di Bob Log III che consiglio per questo piatto

Gli ingredienti, come in generale tutti quelli di questo blog, sono assolutamente reperibili e anzi si raccattano in casa facilmente.

Allora, per 4 persone:

Fettine di vitello sottili (o carpaccio)

burro

farina

sale

vino bianco

Dopo aver battuto le fettine, le stendiamo nella farina mettendovi sopra un pizzichino di sale su entrambe i lati.
Anche per questa ricetta, così come per le cotolette, io preferisco il carpaccio...ma questi sono gusti personali...
nel frattempo preparo una padella con qualche cucchiaio di burro e quando è caldo inizio a mettere le prime fettine.
Metto le fettine un pò alla volta, ovviamente dipende dalla dimensione della padella.
Se non ho una padella grande abbastanza per cuocere tutte le fettine contemporaneamente, le faccio un pò alla volta.
L'importante è che al momento di mettere il vino bianco le fettine (o il carpaccio) siano TUTTE nella padella insieme. non si sfumano un pò alla volta. Vanno fatte sfumare con mezzo bicchiere abbondante di vino bianco tutte insieme perché così il sapore non è troppo diverso fettina per fettina, e poi per non perdere troppo tempo col burro che altrimenti diventa troppo scuro e tossico.

Questa ricetta è davvero semplice e si può fare tranquillamente perché con il minimo sforzo il risultato è assicurato.

Volevo infine aggiungere una variante gustosissima. Io non amo la carne di pollo, e la mangio solo in alcuni casi. Un esempio è quando viene utilizzato il petto di pollo e viene cucinato con questa ricetta delle scaloppe al posto della carne di vitello.
E' più economico, forse anche più leggero e comunque ogni tanto si può provare...