martedì 3 giugno 2008

Introduzione alla cucina di sopravvivenza.

Siamo quello che mangiamo, quante volte avete letto questa frase?
Innumerevoli.
Ciò che mi spaventa è che se veramente siamo ciò che mangiamo l'umanità non è proprio una gran cosa, e soprattutto i fuorisede e gli studenti, sempre alle prese con scatolette di cibi pronti, buste "sorpresa" di risotti knorr o varie confezioni di primi piatti precotti da infilare in freezer etc etc etc.
Insomma basta!
Ogni volta che osservo una zuppa in scatola penso che questa roba dovrebbe uscire dal mio corpo e non entrarci.
In 5 lunghi anni di militanza studentesca ho cercato di evitare il più possibili questi surrogati gastronomici, son arrivato alla fine ad una sorta di "cucina di sopravvivenza" osservando 3 dictat fondamentali:

1) Semplicità

2) Sostanziosità

3) Economicità

Il perfetto pasto dello studente di solito è un unico piatto, uno studente non ha mai voglia di cucinare ma ha sempre voglia di mangiare, un piatto unico è composto solitamente da insalatone ultracondite accompagnate da mezzo chilo di pane casareccio, piatti di pasta enormi (una porzione studentesca si aggira dai 150 ai 300 gr di pasta) e quando il portafoglio lo permette bisteccone di carne "alla Flinstones", non si può dire che questa alimentazione sia da considerarsi sana, però è possibile bilanciare questo precario equilibrio in modo che si riesca a garantire almeno una conservazione della specie (studente).

Questo blog sarà di tanto in tanto aggiornato con semplici ricette, consigli e talvolta aneddoti che possano in qualche modo aiutare e divertire chiunque che come me adora mangiare (bene) ma non può permettersi di andare sempre a cena fuori, il tutto condito in salsa punkrock, in quanto non c'è momento migliore per ascoltare musica che davanti i fornelli!

A breve la prima ricetta!

Nick "Micronde" Z

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